Ammettiamolo subito: in linea generale, tutti abbiamo un pessimo rapporto con il tempo.
Parto dall’aspetto più ovvio: tranne rare eccezioni, tutti trascorriamo le nostre giornate correndo da una parte all’altra, incalzati da cose da fare, gli straordinari al lavoro, mille commissioni da incastrare, scadenze da rispettare, figli da recuperare a judo, la spesa da fare, e via così. Ognuno lo declina a modo suo, ma è sempre la stessa musica: passiamo le giornate tenendo costantemente d’occhio l’orologio che portiamo attaccato al polso, come se fosse il timer di una bomba sul punto di esplodere.
Perché il tempo, il nostro tempo, non ci basta mai, è sempre troppo poco. Le conosciamo tutti, certe frasi: “non ho mai il tempo di fare nulla”, “è un attimo e la giornata è già finita”, “ci vorrebbero giorni di 26 ore” ecc ecc…
E così finiamo nella famosa “sindrome del criceto”: corriamo da una parte all’altra, ansimando dietro tutte le cose da fare, costantemente rincorrendo il tempo. Perché ‘sto benedetto tempo è sempre più veloce di noi: qualunque cosa facciamo, restiamo sempre indietro. Ogni tanto però succede che ci fermiamo, e ci accorgiamo di quanto tutto questo correre ci lasci vuoti e spenti. Come se realmente non stessimo correndo verso una direzione, una nostra direzione, ma galoppassimo sopra una ruota che non va da nessuna parte. Il criceto, appunto.
Alzino la mano quelli che si riconoscono in questo! Su, siate onesti. Io l’ho alzata.
Dove voglio arrivare? Ecco, io credo che sì, ok la società di oggi corre, le cose da curare sono mille e bla bla bla, ma forse sopra quella benedetta ruota ci siamo saliti da noi, nessuno ci ha costretti puntandoci una pistola alla tempia. La verità è che non sappiamo gestire il nostro tempo, non sappiamo dargli un valore, il suo giusto valore. E così lo riempiamo: di cose da fare, impegni da rispettare, commissioni che ci incalzino.
Il punto è il nostro tempo ha un enorme valore. Il tempo è il nostro stesso potere. E ne ho trovate poche di cose che ci spaventano quanto il potere. Prenderci uno spazio, un tempo solo per noi, per fare quello che davvero desideriamo, che ci nutre e ci fa sentire vivi, cavolo fa una paura tremenda. Prima di tutto perché ci sentiamo in colpa: gli altri hanno bisogno di noi, del nostro servizio, e noi facciamo gli egoisti e ci prendiamo del tempo solo per noi? Eresia, peccato capitale. E secondo perché, se ci ritroviamo in quel tempo libero, solo per noi, così vuoto di cose da fare… Oddio, e ora che faccio?! Cos’è che voglio fare, cos’è che mi piace veramente, cosa è davvero importante per me?
In quello spazio vuoto, solo con i miei sensi di colpa verso gli altri, corro pure il rischio di scoprire una nuova parte di me. Rischio perfino di scoprire che quello che pensavo di volere forse non è vero, forse desidero altro per me, forse sono perfino diverso da così.
E a quel punto, oltre che a me, dovrei manifestarlo davanti agli altri… Capite che meraviglioso potere ha il nostro tempo? Ok, fa paura: ci chiede onestà verso noi stessi, ci chiede impeccabilità, pretende che ci prendiamo una responsabilità. Ma arrendiamoci all’evidenza: non saremo mai davvero noi stessi dentro la ruota del criceto. C’è un solo posto dove siamo noi stessi: è in quello spazio vuoto, insieme al nostro potere personale.
Non sto dicendo di sconvolgere la propria vita: mollare il lavoro, scordarsi i figli a judo e non fare più la spesa. Solo di fare uno spazio per il proprio tempo, contenere i doveri, e curare un tempo per noi stessi: curarlo come se stessimo imbandendo una tavola, renderlo bello, ricco, pieno di quello che ci piace. E in quella tavola creare qualunque cosa vogliamo.
Scendere dalla ruota ogni tanto può essere l’esperienza più esaltante e ricca che ci possa capitare.
E a quelli che pensano di non riuscirci, perché davvero si sentirebbero troppo in colpa a mollare gli altri, anche solo per un po’ di tempo, dico: il miglior regalo che potete fare agli altri è la versione migliore di voi, una versione ricca, nutrita, felice, centrata sul proprio potere e sui propri desideri.
Potreste perfino diventare un ottimo esempio.