Stamani mi sono svegliato stanco, svuotato, con le pile esaurite. Ho attraversato un periodo di intenso lavoro, impegni frequenti, un’agenda fitta di cose da fare, scadenze, pensieri da tenere in ordine. Niente di grave, capiteranno anche a te periodi più intensi, no?

E lì per lì infatti mi sono risposto così, che non c’era niente di male. Ma mi ha lo stesso fatto riflettere il ritrovarmi così scarico, fiacco nel corpo, con il sistema immunitario che fa a botte con piccole malattie stagionali, e la sensazione di subire le mie giornate più che viverle. 

E alla fine delle mie elucubrazioni mi sono reso conto che, nel correre da un’incombenza all’altra, da una preoccupazione all’altra, senza sosta e senza un minuto di respiro, ho perso di vista una cosa importante: prendermi cura della mia energia.

Non sto parlando di benessere del corpo, ma proprio di energia. Perché se è vero che abbiamo tutti presente la necessità di fare attenzione al nostro benessere fisico, l’idea invece di prenderci cura della nostra energia ci sfugge completamente. Perché?

Primo: viviamo in una cultura che ignora del tutto questo concetto: l’idea di un’energia vitale, come qualcosa di reale, tangibile, che può essere esaurita, modificata o perfino aumentata in maniera più o meno consapevole, è del tutto fuori dalla nostra visione.

La nostra cultura ha, nel suo percorso filosofico e religioso, sempre più diviso il corpo dallo spirito: una cosa è il mio corpo, che risponde unicamente alle leggi della fisica e della biologia (come se fosse una macchina), e un conto è la mia anima, la mia psiche, il mio spirito, o in qualunque modo vuoi chiamarli. Due scatole a tenuta stagna, separate tra di loro da un enorme spazio vuoto. Ti suona? Ti capita, anche senza accorgertene, di pensarti così? A me sì: anche se da tempo ormai non ci credo più, devo comunque fare i conti con una visione ereditata da secoli di persone venute prima di me. Però, un passino oltre possiamo provare a farlo.

Quindi, cos’è ‘sta energia vitale e dove sta? Ecco come la vedo io: sta proprio nel mezzo, a metà strada tra corpo e spirito, in un continuum unico in cui queste ipotetiche 3 parti si toccano, si fondono e si influenzano continuamente (niente scatole).

Quindi succede che alla nascita ci viene dato un corpo, e quello è -nel bene o nel male-, e ce lo dobbiamo gestire e curare, perché le possibilità di avere pezzi di ricambio in caso di danni sono piuttosto scarse. Con l’energia vitale succede la stessa cosa: alla nascita ci viene dato un “pacchetto” di energia che va a formare il nostro corpo energetico. Ed in teoria dovremmo curarlo e mantenerlo, allo stesso modo del corpo fisico….

Quel “pacchetto” fa due cose. Da una parte sostiene il corpo, gli dà forza, gli dà vigore, lo sostiene nelle sue funzioni: senza il corpo energetico, il nostro corpo fisico si affloscerebbe come un palloncino sgonfio. Da un’altra parte è l’energia che accende e sostiene le nostre passioni, i nostri impulsi, le nostre decisioni, la nostra volontà. Ed esattamente come il corpo fisico, scambia continuamente con l’ambiente esterno: così come mangiamo, beviamo, respiriamo e assolviamo ad altre funzioni fisiche, così il nostro corpo energetico si collega continuamente con tutto quello che ci circonda, persone, alberi, terra, fiumi, luoghi e costruzioni. Così come quello che mangio e l’aria che respiro influenza il mio benessere fisico, così quello di cui mi circondo influenza il mio corpo energetico.

Faccio un esempio: hai presente quando passeggi in un bosco e dopo un po’ ti senti particolarmente bene, sollevato e rinvigorito? Ecco, è proprio quello! E dall’altra parte: hai presente quando sei in una stanza con una persona che per tutto il tempo non fa che lamentarsi e prendersela con tutto, e quando esci ti senti svuotato e fiacco come se avessi corso una maratona? Esattamente quello. Pensi che questo abbia qualcosa a che fare con il corpo fisico e la sua fisiologia? Ammettiamolo, proprio no. Però sono sensazioni che abbiamo ben presente tutti, non si possono ignorare. Posso non vederlo, questo benedetto corpo energetico, ma posso sentirlo, eccome.

E quindi torno al punto di partenza: prenderci cura del nostro corpo energetico è importante, esattamente come con quello fisico. E lo confesso, lo scrivo qui per ripeterlo anche a me!

Ma come? I modi sono all’incirca mille.

Puoi partire dal fisico: fai attività fisica, uno sport, un lavoro fisico. Questo ti permette di fare una cosa semplice, ma fondamentale: ti permette di “staccare” dai pensieri e dalle preoccupazioni, e riportare la tua energia, compressa nei mille gorghi della mente, nelle braccia, nelle gambe, nei tuoi muscoli e polmoni. Ci sono anche un sacco di discipline ed esercizi fatti apposta per questo, hai solo da scegliere: tai-chi, yoga, bioenergetica… Una cosa che a me funziona molto bene è la tensegrità: una serie di esercizi codificati da Castaneda, ma mutuati da una tradizione millenaria dello sciamanesimo mesoamericano, che lavora direttamente sul corpo energetico, il suo equilibrio e la sua salute. E’ ottima per “sentire” la propria energia, dove si blocca e diventa pesante, e dove invece manca. Ottima per muoverla e ridistribuirla. Ma insomma, al di là dei gusti personali, vale qualunque cosa. Unica regola fondamentale: fai qualcosa che ti piace! Vale qualunque attività, senza restrizioni, il piacere è l’unica vera regola!

Connettiti con la Madre Terra: la Terra è un serbatoio inesauribile di energia, capace anche, da brava mamma, di “mangiarsi” l’energia pesante che di tanto in tanto accumuliamo. Ti basta sdraiarti prono in un qualunque posto nella natura, appoggiare l’ombelico bene a terra, e startene lì tranquillo: la Terra farà da sè il lavoro che serve.

Sii creativo: tutto quello che ti “accende”, ti appassiona, ha la meravigliosa capacità di nutrire la tua energia. Vale la legge di prima: fai qualcosa, qualunque cosa, ti piaccia. Un’attività che è allineata con quello che per te è importante, che ti piace, che per te ha un valore, ti rende creativo. Hai mai fatto caso che, quando fai una cosa di questo tipo, dopo un po’ la mente si zittisce, ed i pensieri ti lasciano in pace? E’ proprio quello che succede: la tua energia si allinea, tra corpo, cuore e mente, fluisce come acqua fresca da te a quello che fai. E diventa pura medicina.

Insomma, ci sono mille modi, molti dei quali estremamente semplici e a portata di mano. Quindi le scuse per non mettersi in moto sono proprio scarse. E se ti venisse la tentazione di sentirti egoista a prenderti un tempo per te ed il tuo benessere energetico, ti ripeto una cosa che ho già scritto in un posto passato (e temo ripeterò diverse altre volte): non puoi fare un regalo migliore a chi ti sta intorno di portar loro una persona felice, sana, vigorosa, appassionata ed entusiasta.

Quindi, ora ti mollo, è tempo anche per te di andare a dare una bella sgranchita alla mia energia! Buon lavoro!

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