Ok va bene: dopo Efesto, che si nasconde nelle profondità della terra, e Poseidone, signore delle acque profonde ed incontrollabili, un po’ di leggerezza! Andiamo a dare un’occhiata a Ermes, messaggero degli dei, dio della parola, guida delle anime nell’oltretomba, protettore dei viaggiatori e dei ladri. Ermes è l’archetipo della rapidità di pensiero, dell’agilità della mente, della capacità di muoversi, fisicamente o metaforicamente tra mondi diversi, livelli diversi, orizzonti diversi.

Fin dalla sua nascita, Ermes dimostrò le sue capacità: appena nato uscì dalla culla, inventò la lira semplicemente guardando una tartaruga ed immaginando come poteva essere usato il suo carapace, e poi se ne andò in giro fuori dalla caverna. Lì vagò, e colto da “un certo languorino” rubò alcune delle giovenche di Apollo, nascose le sue tracce e si sfamò. Apollo, resosi conto del furto, trovò le tracce nonostante le accortezze di Ermes, arrivò alla caverna e lì trovò Ermes. Apollo lo portò al cospetto di Zeus per avere giustizia, e lì Ermes si dichiarò un innocente neonato che non sapeva niente delle giovenche rubate. Sia Apollo che Zeus risero bonariamente delle bugie e della scaltrezza di Ermes, ma alla fine lo costrinsero a confessare il furto e ad arrivare ad un accordo.

Quindi, fin dal suo primissimo giorno di vita, senza alcun tentennamento, Ermes mostra le sue caratteristiche principali: scaltro, veloce di pensiero, capace di escogitare, collegare tra loro cose diverse per creare nuove idee, astuto, ma anche bugiardo, ladro, senza alcuna idea dei confini, della proprietà altrui, e nessuna remora a mentire per avere quello che vuole. L’uomo Ermes è tutto questo: sempre in movimento, brillante nel lavoro, curioso e mobile, ben disposto a viaggiare e a cambiare costantemente; ma in questa sua curiosità ed eterna ricerca, quando vede qualcosa che lo attira, che lo interessa, non si fa problemi a prenderla, senza considerare i diritti e i confini degli altri. 

Ti viene in mente qualcuno che conosci che sia così, o ti riconosci in alcune delle caratteristiche di Ermes? Non è che devi andare a pensare a chissà quali viaggiatori o ladri: sicuramente Lupin e Marco Polo erano dei perfetti Ermes, ma ne puoi trovare anche più vicino. Ti faccio un esempio: hai un amico che ha, o ce l’hai tu stesso, un fratello minore? Di quei fratellini che fin da piccoli, per averla vinta sul fratello maggiore con cui non potevano competere fisicamente, erano bravissimi a dire bugie, inventare sotterfugi e strategie cervellotiche per spuntarla? Che anche nelle loro bricconate riuscivano sempre a farsi benvolere da genitori e parenti, la classica “faccia da schiaffi”? Ecco, quello è proprio Ermes in azione!

Un amico Ermes è una compagnia sempre stimolante, interessante, è anche un tipo premuroso ed attento, capace di entrare in empatia e capire al volo le persone che ha davanti. Questo, finchè c’è. Perchè prima o poi partirà. Insofferente allo stare fermo, un uomo Ermes si stancherà presto e vorrà subito ripartire.

E questo lo porta ad un altro suo grosso scoglio: le donne. Con le donne, specie quando è attratto da una e si propone di conquistarla, sa essere affascinante e premuroso, brillante, divertente, empatico. Ma la cosa funzionerà solo se lei non tenterà di legarlo in un rapporto o controllarlo: presto lui vorrà ripartire, sentirsi libero ed indipendente. Ermes è l’amico che non senti per giorni e poi ti manda un messaggio in cui ti dice che è partito per un viaggio di un anno da qualche parte, lasciandoti a far compagnia alla sua ragazza incavolata nera! E non riuscirai neanche a restare incavolati tanto a lungo: quella faccia da schiaffi è divertente e affascinante, e quando tornerà saprà riconquistarti con la sua simpatia. Saprà divertirti ed affascinarti con le sue storie di viaggio e le sue trovate. E guardandolo saprai che non si fermerà mai, e che sarà un eterno Peter Pan: compagnia fantastica, ma incapace di crescere, di maturare progetti, di fermarsi.

Ecco, questo è forse la difficoltà maggiore che incontri quando hai un Ermes forte dentro di te: fermarti, costruire dei progetti e darti degli obiettivi che vadano oltre il desiderio immediato; e soprattutto il rispettare dei vincoli, dei confini, darti una tua autodisciplina. In questo, come nel mito, possono venire incontro Zeus e Apollo: come nel racconto del primo giorno di vita di Ermes, Zeus e Apollo accolgono bonariamente le astuzie e le bugie di “faccia da schiaffi”, ma non perdono tempo a farsi affascinare dal suo modo di fare; guardano la verità oltre le sue bugie e lo pongono davanti alle sue responsabilità. Apollo può dare ad Ermes la capacità di mirare verso i suoi obiettivi, in maniera strategica e distaccata, senza farsi travolgere da qualunque nuovo interesse, insistere verso le proprie mete con autodisciplina. E Zeus può anche essere un maestro, una figura autorevole che nella vita di un uomo Ermes lo sostiene e gli dà confini e regole.

E come inevitabilmente va a finire quando parliamo di un archetipo maschile, uno degli aspetti in cui anche un uomo Ermes può crescere, evolvere, superare i limiti del suo stesso archetipo, è la relazione con una donna. Ermes ebbe una relazione importante con Afrodite, la dea stessa dell’amore: quando un uomo Ermes si permette di innamorarsi di una donna, e permette a lei di diventare la sua Afrodite, la relazione lo porterà a scendere nelle profondità dei propri sentimenti e nella sensualità del proprio corpo, sentendosi anche fragile e vulnerabile. Potrà così allontanarsi dalla sua solita dimensione mentale, ed entrare in contatto con se stesso e la propria anima.

Apollo ed Ermes, così legati alla dimensione mentale, sono due archetipi che nella nostra società ritroviamo molto spesso e spesso sono incoraggiati. E’ probabile che tu abbia sentito l’archetipo Ermes in una qualche misura familiare, che ti sia risuonato almeno in un aspetto della tua vita. Sei riuscito a godere delle sue qualità di leggerezza, mobilità, velocità mentale? O sei rimasto impantanato nei suoi “lati ombra”, diventando insofferente alle regole, ai vincoli, a qualunque situazione che, nel giro di poco, non cambi in qualcos’altro?

Io semmai ho il problema opposto: regole e doveri mi agganciano subito, tenendomi spesso bloccato nelle cose da fare e nelle abitudini. Così ogni volta che cambia qualcosa, e c’è da sospendere o cambiare la routine quotidiana e fare qualcosa di totalmente nuovo, faccio fatica se non vado in ansia! Proprio in questi giorni mi sto preparando per un viaggio, un ritiro di due settimane di formazione nella tradizione spirituale maya-tolteca. Una cosa bellissima e non vedo l’ora, ma da una parte sento salire la solita ansia: lì chiamo in appello il mio Ermes, per risvegliare la voglia del nuovo, di esplorare nuovi orizzonti (anche geografici), il gusto dell’avventura. 

E tu, fammi sapere come te la cavi con Ermes!