Ho iniziato a scrivere questo post deciso a parlare di una cosa molto importante nel mio percorso personale: la Toltequidad. E confesso che arrivato a questo rigo me ne sono già pentito, perché cercare di raccontare o definire cosa sia la Toltequidad, nello spazio di un post, non è cosa facile. Potevo trovarmi qualcosa di più semplice!
Comunque, ci provo: di per sé sotto il nome di Toltequidad c’è un grande movimento di recupero delle tradizioni e delle conoscenze spirituali che nell’età precolombiana erano patrimonio dei popoli del Centro America. Si sfiora la Toltequidad interessandosi ai Maya, leggendo i libri di Castaneda, incontrando curanderos e anziani di tradizione messicani.
Ma al di là delle questioni storiche ed antropologiche, o delle diverse correnti che possiamo trovare dentro l’enorme calderone di saggezza che è la Toltequidad, secondo me il punto centrale è l’importanza del messaggio che questa porta, soprattutto per noi occidentali.
Noi siamo cresciuti in una società in cui da secoli religione, filosofia e scienza hanno diviso in due l’essere umano (mente e corpo, anima e carne), e l’essere umano dal mondo che lo circonda. Abbiamo tutti presente il senso di straniamento che ci dà l’idea di dover continuamente scegliere se stare nella testa o nel corpo, e se scelgo l’uno automaticamente devo escludere da me l’altro. O il senso di isolamento e sofferenza che ci dà guardare un bellissimo panorama naturale -una valle, un bosco, una montagna, un lago- e pensare di non farne parte, di essere solo uno spettatore: quanto vorremmo fonderci con tutta quella vita e quella bellezza!
Ora facciamo un piccolo salto al di là dell’Oceano Atlantico. E lasciamoci spiegare da anziani di tradizione tolteca che tutto, compreso noi, è energia: energia in movimento, che sostiene la vitalità di ogni essere vivente (pianta, animale, uomo) e che scambia continuamente informazioni tra un essere e l’altro, in un flusso continuo di energia luminosa. Quello che mi tiene in vita è energia; quello che tiene in vita il mio cane, mio figlio, l’albero che sto guardando, è energia; il calore che sento nel corpo quando la mia compagna mi guarda, è energia che scambiamo tra di noi; così come il senso di tenerezza mentre guardo un cucciolo, la sensazione del calore del Sole sulla pelle, il gusto di un cibo piccante, la bellezza di un cielo stellato: tutto è energia che passa tra me e quello che mi circonda.
Questo è solo una micro-pillola della Toltequidad, e della visione spirituale di cui è portatrice. Ma ci basta questa briciola per fare due importanti riflessioni, che a questo punto diventano due enormi boccate d’aria fresca.
Prima boccata d’aria: se le cose stanno così, allora dove sta tutta ‘sta separazione? Se io sono energia tanto quanto tutti gli altri esseri umani, il mio cane, la pianta di rosmarino in terrazza, il pavimento del soggiorno, la pietra lungo il sentiero, la Luna e il Sole, come potrei mai pensare di essere separato dal resto? Se siamo fatti della stessa luminosa sostanza, se perfino quando entro in relazione con una cosa o una persona qualsiasi (che le rivolga la parola, la guardi o semplicemente la pensi) sto scambiando energia, come potrei sentirmi separato da tutto il resto? Non so te, ma per me, quando ho provato dentro questa sensazione, oltre a pensarla con la mente, la sensazione di essere energia tanto quanto qualunque cosa mi circonda, beh, per me è stata una gran bella boccata d’aria fresca: faccio davvero parte di tutto, e tutto mi influenza, e tutto posso influenzare, perchè faccio parte di un’enorme, bellissima orchestra che suona energia!
Seconda boccata d’aria: se il mio corpo tanto quanto la mia mente sono sostenuti dalla mia energia, dal mio corpo energetico, beh allora prendendomi cura della mia energia, ci guadagnano mille aspetti diversi della mia vita! Mi spiego: il mio corpo energetico da una parte sostiene l’energia vitale del mio corpo, e dall’altra, scambiando energia con tutto quello che mi circonda, assume un assetto suo con cui crea le mie percezioni fisiche, la mia visione del mondo circostante, i miei pensieri e le mie credenze. Quindi, se mi prendo cura del mio corpo energetico, lo mantengo vivo, pieno di energia leggera e luminosa, lo tengo in movimento, elastico e flessibile, allora ne giova la salute del mio corpo tanto quanto la lucidità e la duttilità della mia mente. Non so te, ma a suo tempo a me sembrò di aver vinto alla lotteria! Se te lo sei perso, ne avevamo già parlato in un post di qualche tempo fa.
Nella Toltequidad, questo è un aspetto estremamente importante, tanto che vi sono mille pratiche diverse utili per tenere vivo il corpo energetico, mantenere l’energia al suo interno luminosa ed in movimento, ed aumentare la nostra capacità di percepirlo. Uno di questi metodi è stato riorganizzato e codificato da Carlos Castaneda: la Tensegrità. Sono un corpo di esercizi, patrimonio da tempo immemore dei popoli mesoamericani, utili proprio per muovere, in determinati modi e con scopi ben precisi, l’energia nel nostro corpo energetico. Dargli nuova vitalità, ridistribuirla in maniera armonica, renderla più leggera, fluida, duttile. Se hai letto qualcosa sull’argomento, o hai già praticato Tensegrità, sai che serve per rinvigorire il corpo ed i principali organi vitali, per avere articolazioni più forti e reattive, ma anche per essere più lucidi nelle decisioni, più determinati nei propri intenti, ed imparare a percepire meglio come si muove la nostra energia quando entra in contatto con quella degli altri.
Ho iniziato a praticare Tensegrità perchè, tra gli altri, è un ottimo modo per portare una parte della saggezza della Toltequidad nella mia vita quotidiana: non ho bisogno di andare in un eremo sperduto a meditare in silenzio, mi basta prendermi un quarto d’ora e un po’ di spazio in salotto e fare esercizi. Così, oltre a prendermi cura del mio corpo, della mia mente e della mia energia, faccio esperienza del fatto che una pratica spirituale può essere qualcosa di quotidiano, semplice e concreto. E abbatto un’altra credenza di separazione: quella che dice che essere pratici nella vita quotidiana ed essere spirituali sono due cose diverse che non possono convivere.