Benvenuto nella tredicina di Imix! Una tredicina speciale, perchè è la prima di un nuovo ciclo dello T’zolkin, il calendario sacro maya. Questa tredicina ha tutta l’energia dell’inizio, un momento magico, dopo il completamento del ciclo precedente: adesso puoi aprirti ad un nuovo passo, a nuovi semi, a nuove visioni e progetti lungo il tuo cammino di vita. Non è un caso, come ho già raccontato in altri post, che un ciclo del calendario sacro maya dura 260 giorni, che è il tempo della gestazione umana: ogni nuovo ciclo è un tempo che conosciamo nel profondo delle nostre cellule, un tempo per porre nuovi semi, farli maturare e portarli alla luce. Un tempo di auto-gestazione, in cui puoi diventare tutto quello che senti e che vuoi.
E per iniziare un nuovo ciclo non possiamo non partire dal regno di Imix: le acque più profonde, quelle che sono dentro di noi ma anche quelle che condividiamo con ogni essere vivente. Sono le acque placide ed immote da cui tutto ha origine: ogni nuovo pensiero, ogni nuova visione, ogni fantasia nasce in questo sconfinato bacino a cui continuamente attingiamo, anche se non ce ne rendiamo conto. Alcuni lo chiamano inconscio collettivo, ma ti invito a non vederlo come un abisso buio e minaccioso, ma come un bacino senza confini di acque terse e limpide. Nella sua tranquillità sta tutto il potere della fantasia e dell’immaginazione, di ogni cosa che può essere. Dentro ognuno di noi risiede il potere di entrare in contatto con queste acque, dove ogni nuovo seme risiede, in attesa di venire percepito, raccolto e realizzato. Le acque di Imix sono il Tutto, prima di essere portato a realizzazione.
In questo sta il potere dell’inizio di un nuovo ciclo del calendario sacro maya! Non è facile da comprendere, lo capisco. Ci sono nawales i cui messaggi sono più immediati, più facili da comprendere e da percepire nella nostra vita quotidiana. Mentre è nella natura stessa di Imix non essere ben definibile, non avere una forma chiara e precisa. Ma è proprio in questa mancanza di forma che sta il potere di ogni nuovo inizio!
Per aiutarci ad afferrare meglio le sfuggenti acque di questo nawal, ci sono i due animali ad esso associati. Il primo è il delfino: anche solo immaginarlo e vederlo nella nostra mente, ci fa venire voglia di immergerci in queste acque, e giocare con loro, senza paure ma anzi con tutto l’entusiasmo che può dare un campo senza limiti di possibilità. Una delle caratteristiche che nella tradizione viene riconosciuto al delfino è la memoria: nelle acque di Imix possiamo attingere a tutto quello che sarà, ma anche tutto quello che è stato prima di noi, in un flusso costante di pensieri, energie, intenti, che sono stati realizzati nel tempo umano.
L’altro animale è invece la sfida che ti porta Imix: il coccodrillo. Perchè se è bello perdersi in questo mare infinito, in questo liquido amniotico di energie in movimento, dall’altra parte corriamo il rischio di perderci, di continuare a nuotare da un’idea all’altra, senza limiti e senza confini. Il coccodrillo, per quanto immerso nelle acque, ci rimanda subito un’immagine di solidità, di durezza, di materia. Il suo potere sta proprio nel riuscire ad avere un corpo definito, una corazza dura, e un intento inflessibile, anche vivendo immerso nelle acque.

Così, il mio invito è quello di iniziare un nuovo ciclo immergendoti nelle acque di Imix, aprendoti alla possibilità di percepire nuove idee, nuovi semi, nuove visioni. E non preoccuparti se ti sembrano strane, assurde, o se non riesci subito a decifrarle e definirle. Accoglile dentro di te, prenditene cura, aspettando che ti mostrino nel tempo la loro vera forma. Ma allo stesso tempo non dimenticare l’insegnamento del coccodrillo: lungo il cammino che si apre davanti a te in questo nuovo ciclo, dovrai uscire da quelle acque, portando con te le tue nuove visioni, per poterle coltivare, far crescere e realizzare, facendole diventare qualcosa di concreto per te e la tua vita.
Quindi, per adesso, buona nuotata!
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