Questo post è diverso dagli altri. Di solito propongo un argomento, lo introduco, porto riflessioni, dati, spunti (ci provo!) e alla fine arrivo ad una qualche conclusione. Questa volta invece (lo ammetto subito così non ci fraintendiamo) ho solo la domanda del titolo.
Perchè la domanda del titolo è un domandone, un enorme punto interrogativo che, nei nostri tempi, ci lascia spesso perplessi e senza risposte pronte.
Dall’infanzia fino a quando ci avviciniamo all’età adulta, noi uomini passiamo attraverso vari riti di passaggio. Spesso ci passiamo attraverso del tutto inconsapevoli: il primo giorno di scuola, la prima gara sportiva, la prima volta che facciamo l’amore, la prima volta che papà ci lascia l’auto, il giorno in cui andiamo a vivere da soli. Ed in tutti questi momenti qualcuno intorno a noi ci lascia un messaggio, un input su cosa vuol dire diventare un uomo.
“Non piangere, fai l’ometto”, “Studia sodo”, “Trovati un lavoro”, “Fatti più ragazze possibili”, “Bevi”, “Sii il più forte”. E così via.
Messaggi dati senza attenzione, spesso discordanti, che finiamo con il lasciare lì da una parte, studiandoli di tanto in tanto con sospetto. Così succede che, con scarse eccezioni, arriviamo alla soglia dell’età adulta senza la più pallida idea di cosa voglia dire essere un uomo, nè qual è il tipo di uomo che vogliamo diventare. Alcuni se ne rendono conto subito, altri vanno dritto e arrivano fino alla mezza età prima di rendersi conto che hanno fatto quello che, supponevano, andava fatto. Non quello che volevano realmente per sè.
Così, giusto per curiosità, ho scritto “what does it mean to be a man” su Google. Ovviamente sono usciti migliaia di video, articoli, altri post. Alcuni interessanti, altri al limite del delirante. Ma giusto per avere un punto di partenza, ho dato un’occhiata al video qui sotto, e ho fatto caso alle risposte più ricorrenti.
Ne ho contate due o tre: strong, responsibility, hard working.
Un uomo dev’essere forte, saper affrontare le proprie prove, sapere tenere duro, sopportare le difficoltà, avere forza di volontà, essere solido. Nel fare cosa?
Un uomo deve prendersi le proprie responsabilità. Farsi carico dei propri doveri, ed in questo guadagnarsi la stima ed il rispetto degli altri. Quali sono queste responsabilità? Verso gli altri, verso se stesso, verso la società? A ben pensarci, sembra implicito nell’essere uomini il senso del sacrificio, l’accettare un carico al di là di ogni scelta personale. Nei secoli passati essere un uomo portava inevitabilmente il peso di dover affrontare una guerra, la violenza, il dolore e forse la morte, e un uomo doveva saper essere forte di fronte a tutto questo per poter proteggere i suoi cari. Probabilmente questo è un pensiero che resta, nascosto sotto ma ancora presente. Diventare uomo vuol comunque dire “prendere la propria croce” (Gesù docet), che sia nel lavoro, nella famiglia, nella società.
Il lavoro, appunto: un uomo è il suo lavoro; arrivare in alto nella competizione lavorativa ti qualifica come “vincente”, un uomo di valore. Ma in ogni caso essere uomo vuol dire farsi il mazzo, qualunque sia il tuo lavoro.
In tutto questo mettiamoci anche una spruzzata di misoginia: le donne vanno conquistate, sottomesse; un uomo deve dimostrare di essere superiore e di saperle controllare, se non svalutare, nel lavoro, nella relazione, dove volete.
Non so te, a me tutto questo lascia molto perplesso, con una lista di cose che non sono disposto ad accettare e condividere, ma senza alternative soddisfacenti.
Potremmo guardare altri mille di video del genere: probabilmente resteremmo tutti con gli stessi dubbi e le stesse perplessità. Perchè strada facendo abbiamo perso il senso di cosa sia diventare un uomo? Se ormai abbiamo ben chiaro tutto quello che NON vogliamo diventare, perchè non riusciamo a definire quello che invece vogliamo diventare?
Accettando questo punto di impasse, quello che sento profondamente è il bisogno per noi uomini di ritrovarci in cerchio per condividere le nostre domande, i nostri dubbi, e cominciare a costruire insieme quell’immagine nuova di Uomo che vogliamo portare nella società. Perchè al di là dell’unicità di ognuno di noi, c’è un senso collettivo di Uomo, di Maschile Sacro, che abbiamo bisogno di ricostruire, coltivare, far crescere tutti insieme.
Le risposte che cerchiamo non le troveremo in un libro, in un video, in un corso on line. Molti di noi non le hanno trovate nè a casa, nella famiglia, nè fuori nella società. Le troveremo, e di questo sono sicuro, in un cerchio tra pari, negli occhi e nel cuore di ogni compagno.
Se l’idea ti risuona, iscriviti alla newsletter per restare aggiornato sui prossimi eventi: presto organizzerò dei cerchi di uomini per creare insieme uno spazio in cui incontrarci, condividere ed esplorare insieme la nostra idea di Maschile Sacro.
E giusto per non lasciare solo domande, lascio qui in fondo alcune parole prese da un film, Captain Fantastic. Sono le parole che il padre dice al figlio prima che parta con l’aereo per la sua nuova vita. Le trovo un buon punto di partenza su cui riflettere.
“Quando farai sesso con una donna sii gentile, e ascoltala. Trattala con rispetto e dignità anche se tu non l’ami. Dì sempre la verità. Dà sempre l’esempio. Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, goditela. Sii avventuroso e coraggioso, ma consta tutto, il tempo vola. Non morire”
Photo from film Captain Fantastic, Electric City Entertainments.
GrAzie Ale! Uno spunto di riflessione interesante!!! Evviva i cerchi di uomini!!
Grazie Macrina! Mi fa piacere che sia uno spunto anche per le donne, mi farebbe piacere sapere cosa ne pensano altri uomini! E comunque si, evviva i cerchi degli uomini. Arriveranno presto, ci sto già lavorando!