Benvenuto nella tredicina di Lamat! Oggi comincia un tempo davvero importante, perchè questa sarà l’ultima tredicina dello T’zolkin, l’ultimo passo che completa un percorso. Un altro cammino che concludiamo: ogni ciclo del calendario sacro, se lo abbiamo percorso con presenza e consapevolezza, ci porta a chiudere una fase, seppur piccola, della nostra vita. Un ciclo in cui potremmo aver iniziato cose nuove, preso coscienza di parti di noi che vogliamo far crescere, aspetti della nostra vita che cambiamo o lasciamo andare.

Ed in questo punto incontriamo Lamat! Prima della conclusione di un ciclo, Lamat viene a chiederti “sei riuscito a far crescere e maturare i semi che avevi piantato? sei riuscito a prendertene cura, a farli emergere in superficie, a farli germogliare alla luce?”. Lamat ci parla proprio di questo: di seminare, di far maturare. Ci parla della nostra capacità di far emergere alla luce della coscienza i semi nascosti dentro di noi. E ci ricorda che solo se sappiamo prendercene cura, solo se sono ben presenti nella nostra coscienza, e se noi siamo presenti a loro senza abbandonarli nel percorso, questi potranno maturare e diventare qualcosa di nuovo, di reale e concreto. Lamat ci parla di abbondanza, di saper riconoscere l’abbondanza di cui siamo circondati, e che siamo capaci, usando il nostro potere ed il nostro intento, di far crescere. 

A prima vista sembrerebbe tutto bello, tutto luminoso, una festa. Ma a ben guardare, Lamat può portarti davanti ad alcune sfide. Perché guardare i semi nascosti dentro di noi non è sempre facile: questi possono parlarci di cambiamenti nella nostra vita; di doni, desideri, qualità che albergano dentro di noi, ma che finora non siamo riusciti a vedere perché non corrispondono all’idea che abbiamo di noi stessi, della nostra vita, del nostro percorso personale. Perché ogni nuovo seme è un cambiamento, e un cambiamento è un tuffo nell’ignoto, nel nuovo, in quello che non sappiamo prevedere, calcolare. E spesso i semi che più ci spaventano non hanno a che fare con la vita che sta fuori di noi, ma con quello che c’è dentro di noi. E se ti viene da pensare che, se in fondo non ti piacciono o ti spaventano, i tuoi semi puoi sempre ignorarli, ricordarti che un seme, per quanto piccolo e apparentemente fragile, è capace, per germogliare, di spezzare anche il cemento… Pensa a tutte le volte che hai resistito ad un cambiamento, per paura di quello che avrebbe potuto portare dentro o fuori di te. Pensa a quanto ti è costato in energia o sofferenza, e se poi resistere è servito a qualcosa…

 

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Per questo Lamat non ti porta solo un messaggio che parla di tutti i tuoi doni personali e l’abbondanza di cui è fatta la tua vita, ma anche una chiamata di presenza ed attenzione verso te stesso: dove stai andando? chi stai diventando? stai curando i semi che realmente sono dentro di te, o stai solo rispondendo a quello che gli altri si aspettano da te? Perché il cammino personale, di cui tutto lo T’zolkin ci parla continuamente, sta proprio in questo: essere presente, aperto e spietatamente onesto verso te stesso, verso i tuoi desideri e le tue qualità, e verso il progetto di vita che per te ha davvero un cuore. Dovunque questo ti porti, chiunque tu sia chiamato a diventare. 

Non a caso l’ultimo giorno di questa tredicina, e l’ultimo quindi di tutto il calendario, sarà un giorno 13 Ahau, il guerriero. Alla fine di questa tredicina c’è una chiamata al proprio coraggio personale, alla capacità di abbracciare con amore e intento le tue sfide e le tue paure, ed a far risplendere il tuo valore più luminoso. 

Come è stato il tuo cammino in questo ciclo del calendario sacro maya? Cosa è iniziato, germogliato e maturato in questo tempo, iniziato lo scorso 26 marzo? Se ti guardi indietro, magari scoprirai che in quel periodo qualcosa si è mosso, ha iniziato a cambiare, e che in questo tempo trascorso tu sei cambiato in qualche cosa, hai fatto dei passi avanti, hai lasciato andare cose ormai finite e ti sei aperto a nuovi percorsi. Lamat ti dice che è tempo di celebrare i tuoi frutti! Di riconoscere i traguardi che hai raggiunto, le qualità che porti nel mondo, e di onorarli! Perché tu per primo possa vederli, riconoscere il loro potere, l’energia che ti portano. Perché saranno i tuoi alleati nel cammino che ti aspetta, dovunque ti porterà.

Quindi buona tredicina di Lamat! E che la tua sia una festa con i fuochi di artificio!