Ho letto questo brano qualche tempo fa, guardando un documentario sugli anni del Proibizionismo in America:

Women come into this New
Barroom. Not through a Family Entrance, but through the front door.
They go right up to the bar. They put a foot on the brass railing.
They order; they are served; they bend the elbow; they hoist; they toss
down the feminine esophagus the brew that was really meant for men —
stout and wicked men.

* * *

The last barrier is down; the citadel has been stormed and taken.
There is no longer any escape, no harbor of refuge, no haven, no
sanctuary, no hiding place, no hole or corner, no burrow nor catacomb,
no nook amongst the ruins of civilization, where the hounded male may
seek his fellow and strut his stuff, safe from the atmosphere and
presence of femininity. A man might as well do his drinking at home,
with his wife and daughters; and there never was any fun in that. It
was merely — drinking! It was merely a satisfation of the physical
appetite for alcohol.

 

E’ tratto da un testo di Don Marquis, e in sostanza parla di come in quegli anni era cambiato il pubblico dei locali: i vecchi saloon dove solo gli uomini andavano per ritrovarsi ed ubriacarsi erano stati chiusi con la legge sul Proibizionismo, e nei ruggenti anni Venti -in cui dato che bere era proibito, tutti bevevano- la rivoluzione dei costumi sociali aveva portato una nuova figura di donne più libere, intraprendenti e disinibite. Donne che, come si lamenta il buon Marquis nel brano, riempivano i locali e bevevano, fumavano, si divertivano esattamente come gli uomini.

Ma non è del Proibizionismo o dei ruggenti anni Venti in America che volevo parlare.  Quando ho letto questo brano, mi hanno colpito le parole di un uomo che sente che l’ultimo spazio sicuro, riservato, tutto maschile in un modo quasi cerimoniale era sparito, invaso, contaminato.

Lascio perdere la misoginia insita nel brano, non è di questo che voglio parlare. Ma dello spazio, lo spazio dedicato agli uomini.

Ne ho già parlato in altri post: da quando l’uomo è uomo, ogni cultura ha sempre cercato di creare uno spazio sacro in cui gli uomini potessero incontrarsi, condividere, celebrare il Maschile Sacro. Noi, come società, questo spazio l’abbiamo perso da molto tempo, lo abbiamo cancellato completamente o ne abbiamo distorto il senso ed il valore in altri pseudo-rituali di iniziazione maschile (la leva militare, il lavoro, la laurea, e in passato anche il bordello). Quello che sento leggendo il brano sopra è l’urgenza, il bisogno di uno spazio di questo tipo. Il problema semmai è che l’autore sta paradossalmente rimpiangendo uno spazio in cui gli uomini andavano ad abbrutirsi, ad ubriacarsi, in un tentativo disperato di condividere e gestire con l’alcol le proprie frustazioni, i pesi e le ferite (se i movimenti proibizionisti se la prendevano tanto con i saloon, è perchè l’alcolismo tra gli uomini era diventato una piaga sociale dilagante).

 

Non voglio dire che la situazione attuale sia la stessa (anche se l’abuso di alcol, specie tra gli uomini, è un problema tutt’altro che risolto), ma sicuramente la mancanza di uno spazio sacro, riconosciuto e condiviso, in cui gli uomini possano incontrarsi e lavorare insieme ad un’idea di Maschile Sacro, ancora manca. E se come uomini vogliamo fare un passo avanti, nella nostra libertà, nel nostro potere personale, nella nostra consapevolezza, non possiamo continuare a limitare i “nostri spazi” come al pub o allo spogliatoio della palestra.

Per questo, insieme a tutti gli altri che nel mondo esistono da più o meno anni, ho deciso di tenere cerchi di uomini: perchè sento e credo che adesso più che mai ne abbiamo bisogno. Perchè gli uomini si stanno muovendo, alla ricerca di nuove idee, nuove credenze, nuovi spazi in cui costruire insieme un modo nuovo di essere Uomo. E sentire finalmente che il Maschile che abbiamo dentro può e deve essere Sacro. Poter sentire di essere finalmente quello che desideriamo veramente, non quello che ci hanno detto dovrebbe essere “un vero uomo”.  E alla fine poterlo portare nel mondo, nel nostro lavoro, nelle nostre relazioni.

E se, leggendo questo post, ti è capitato di sentirti d’accordo con quello che ho scritto, unisciti al nostro cerchio!

Qui sotto puoi trovare tutte le info.

Un percorso in 4 incontri attraverso 4 archetipi dell’universo maschile, per esplorare, incontrare e celebrare le nostre luci e le nostre ombre, il nostro potere, le nostre paure, i nostri veri desideri.

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